STORIE NON VISTE
Esperienza determinante d’intreccio tra cura infermieristica e pratica narrativa. L’infermiera, facendo perno sulla propensione alla scrittura della protagonista, in precarie condizioni economiche, diabetica, obesa, grazie ad un approccio alla cura improntato nel senso della medicina narrativa, l’ ha invitata a tenere un diario in cui annotare vissuti, dubbi, difficoltà, desideri e aspettative in relazione al percorso di cura. Questa strategia di ascolto e riconoscimento ha costruito un rapporto di fiducia generativo di cambiamenti positivi. Trovare lì delle preziose leve che hanno consentito, nel complesso, il miglioramento del suo stile di vita e di offrirle il modo per affrontare il senso di vuoto e solitudine che l’attanagliava trovando spazi di svago e benessere ma soprattutto di accettazione di sé e del proprio stato.
L’incontro con il mondo della scrittura si è manifestato nella mia infanzia, quando seduta al tavolino, dapprima con il disegno e poi con le parole, raccontavo la casa e i personaggi della mia vita. Mi perdevo nel mondo dell’immaginazione e del colore: se mi soffermo a pensare risento il profumo della grafite e dei pastelli a cera, della tempera e della gomma per cancellare; un mazzo di pennarelli variopinti mi accompagnava sempre ovunque andassi per fermare sulla carta le mie emozioni, i miei sogni.
– Laura Zona