COSA VEDO ALLO SPECCHIO

A distanza di tempo, riguardarsi allo specchio permette di osservare e apprezzare i propri cambiamenti. In particolare, la protagonista sviluppa una riflessione sui propri occhi, su quelli dei nonni come maestri di vita, quelli dei propri genitori, sempre incoraggianti; quelli del marito e dei figli che regalano gioia e fiducia. Infine, gli occhi delle persone che mostrando le proprie fragilità chiedono aiuto e sono l’inizio di un lungo percorso da intraprendere.

Lo specchio mi ha sempre accompagnata attraverso un andamento ondivago: all’inizio mi mostrava l’immagine di una graziosa bimbetta tutta sorrisi e vestitini; qualche tempo dopo quella di un rospo di ragazzina secca secca e occhialuta; crescendo mi regalava il senso della bellezza della gioventù; maturando mi restituiva la consapevolezza dei difetti non più mitigati dalla freschezza dell’età.

– Patrizia Martiner Bot

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Patrizia Martiner Bot
Patrizia Martiner BotPsicologa
Sono nata a Biella nel 1969. Sono sposata e madre di due figli. Psicologa clinica e Psicoterapeuta con orientamento sistemico-relazionale. Da sempre interessata alla riabilitazione psico-sociale ho scelto la cooperazione sociale come ambito elettivo del mio lavoro. Collaboro nel quotidiano con la salute mentale, con i servizi per le dipendenze, con gli enti carcerari, con i servizi sociali, ecc.
Le tecniche narrative rappresentano da sempre un tema di interesse per me.
Mi sono avvicinata al corso sul Digital Storytelling per curiosità nei confronti di uno strumento tecnologicamente a me non noto ma che sentivo come potente e affascinate. L’esperienza si è rivelata formativa, interessante e di grande soddisfazione.