La VI edizione del concorso nazionale GIM, paladino di un sogno ha esortato, ancora una volta, pazienti, caregiver e professionisti della cura a far sentire la loro voce, a raccontare e rendere disponibile la loro esperienza di malattia e di cura, a testimoniare l’esistenza di un mondo costruito sulla cura di sé e sul prendersi cura delle persone ammalate di tumore.
Rispetto alle edizioni precedenti, il concorso ha presentato alcune novità, a partire dalla tipologia di opere in gara. Accanto ai racconti brevi e alle poesie, si è voluto dare spazio a una forma espressiva molto intensa, a un linguaggio creativo che spesso sorprende nella sua potente universalità: la fotografia.
Il concorso ha inteso cogliere (proprio “cogliere”, come si fa con i fiori) questo pregiato “materiale narrativo” per diversi motivi. In primo luogo perché si ritiene utile incentivare la scrittura, la rappresentazione del trauma, dei vissuti di malattia e delle esperienze professionali come possibili pratiche di cura di sé. Inoltre, si ritiene che dette rappresentazioni possano contribuire a migliorare le pratiche di cura, perché permetteranno a chi vorrà leggere e avvicinarsi a questi testi con attenzione, con uno sguardo interrogante riflessivo e la giusta lentezza, di soffermarsi su vissuti non sempre accessibili, di affinare cioè la proprie capacità e sensibilità all’ascolto dell’altro, di prendere maggiore dimestichezza con sentieri mai battuti abbastanza.
La premiazione si è tenuta venerdì 15 giugno 2018.
Premiati
Sezione 1: Racconti pazienti
Primo classificato:
“Scacco matto”
di Mia Camilla Lazzarini.
Secondo classificato:
“Il racconto (autobiografico) della riscoperta della mia personalissima vetta”
di Claudia Burzio.
Terzo classificato:
“Il mio ospite”
di Giulia Dell’Aera.
Altre opere finaliste:
“La malattia mi ha reso libera”, di Anna Maria Fedrizzi.
“Sei di-verso”, di Paola Olmi.
“Fairies (fate)”, di Daniela Belluzzo.
“Dite a mio marito che lo amerò per sempre”, di Monica Terranova.
Sezione 2: Racconti di caregiver e volontari
Primo classificato:
“Un colpo di vento”
di Elisabetta Brambilla.
Secondo classificato:
“Quello che non sapete di Wonder Woman”
di Maria Cristina Mazza.
Terzo classificato:
“Il frutto del dolore”
di Bertilla Bertesina.
Menzione speciale:
“La partita della vita”
opera collettiva del Gruppo Multifamiliare Viandanti di Este.
Altre opere finaliste:
“Perché l’amore è più forte della morte”, di Maria Gabriella Emma in Faraci.
“Io e Te, parole nella nebbia di un tempo vuoto”, di Rosanna (pseudonimo).
“Il coraggio della libellula”, di Cinzia Pasqualetti.
Sezione 3: Racconti di professionisti della cura
Primo classificato:
“Ascoltami”
di Monica Gasparini.
Secondo classificato:
“Arabella, la foglia e il Dragone!”
di Rossella Paolicelli.
Terzo classificato:
“Stare al gioco”
di Francesca Caracciolo.
Menzione speciale:
“Accanto ad un lenzuolo bianco”
di Fabio Soardi.
Altre opere finaliste:
“Scacco matto”, di Camilla Di Nunzio.
“Caro amico mio…”, di Eliana Versolatto.
“Serenella”, di Laura Zona.
“Lettera a Elisa”, di Incoronata Romaniello.
Sezione 4: Poesia
Primo classificato:
“Lei maledetta, lei benedetta”
di Luca Pinzi.
Secondo classificato:
“Festina Lente. A 17 anni dalla diagnosi di cancro (estate 2000)”
di Valeria Martano.
Terzo classificato:
“Con te”
di Gianni Martinotti.
Menzione speciale:
“Ritorno al porto”
di Giuseppe Dell’Anna.
Altre opere finaliste:
“Il postino della morte”, di Maria Di Siena.
“Il K fragile”, di Giulia Maria De Giorgi.
Sezione 5: Fotografia
Primo classificato:
“Ri-scoperta”
di Vittoria Govoni e il Gruppo “Il peso delle emozioni”.
Secondo classificato:
“Mirispoglio”
di Giulia Maria De Giorgi.
Terzo classificato:
“Hope is all around”
di Anna Vergani.
Galleria fotografica
Photo credits: Filippo Sarcì